Personaggi illustri
Frà Giacomo da San Vito
Periodo: San Vito dei Normanni ? - Napoli 1667
Frate laico dell'Ordine francescano dei Riformati Minori, Fra' Giacomo nacque in San Vito dei Normanni tra il 1608 e il 1614.
Ancora oggi, infatti, non conosciamo né il suo nome di battesimo, né l'esatta data di nascita, per carenza di documenti. Egli fu tenuto a bottega da Fra' Francesco da Martina dove perfezionò la sua tecnica, osservando tele e pitture dell'ambiente monastico. Tracce del suo passaggio operativo sono rimaste in numerosi conventi tra le circoscrizioni di Matera, Bari, Taranto, Brindisi e Lecce; nel 1666 raggiunse Napoli, dimorando nel Convento di S. Croce di Palazzo fino al 1667, anno della sua morte. Nel 1639 abbandona la bottega di Fra' Francesco da Martina e dipinge La natività del Signore, recentemente restaurata e visibile nella Chiesa di S. Antonio da Padova a Gioia del Colle (BA). Fra' Giacomo è stato un artista molto prolifico e testimonianze della sua produzione sono presenti in: San Vito dei Normanni, nella chiesa di Santa Maria della Vittoria, nella chiesa di Santa Maria delle Grazie, Cassano Murge, Altamura, Lecce, Manduria, Gallipoli,Ostuni, Matera, Francavilla Fontana, Castellaneta, Mesagne, Bitetto.
Lanza Del Vasto
Periodo: San Vito dei Normanni 1901 - Murcia 1981
Giuseppe Giovanni Luigi Maria Enrico Lanza del Vasto filosofo, saggista, scrittore, poeta, pittore, scultore e musicista, nasce a San Vito dei Normanni, nella tenuta di Specchia di Mare, il 29 settembre 1901.
Trascorre l'infanzia a San Vito, poi si trasferisce a Parigi dove compie gli studi classici. Rientrato in Italia, frequenta l'università di Pisa e, nel 1928, si laurea in Filosofia. Amante della poesia, dello studio, della pittura e della musica viaggia per l'Europa, l'India e la Terra Santa. Nel 1937, durante un viaggio in India, conosce Gandhi e ne resta colpito dal pensiero e dall'operato; da allora in poi si considererà suo discepolo, ricevendo il nome di Shantidas, "servitore della pace". Tornato in Europa, si prefigge di diffondere la dottrina della "nonviolenza" riformulandola dal messaggio gandhiano in termini cristiani. Si stabilisce in Francia e, dopo il matrimonio con Simone Gebelin da lui ribattezzata Chanterelle, fonda la prima comunità dell'Arche, un ordine patriarcale, non violento, rurale, ecumenico, che si sviluppa fino a raggiungere migliaia di seguaci. Nel 1972 ritorna in visita nella sua terra natale. Negli anni successivi, insieme ai suoi seguaci, organizza dei "campi" presso la tenuta di Specchia di Mare. Lanza si spegne a Murcia, in Spagna, il 5 gennaio 1981; le sue spoglie riposano in Francia a La Borie Noble. Tra i suoi libri menzioniamo:
- Pellegrinaggio alle sorgenti;
- Introduzione alla vita interiore;
- Che cos'è la non violenza;
- Il canzoniere del peregrin d'amore;
- Vinoba, o il nuovo pellegrinaggio;
- L'arca aveva una vigna per vela;
- Per evitare la fine del mondo.
Leonardo Ortenzio Salvatore De Leo
Periodo: San Vito dei Normanni 1694 - Napoli 1744
Avviato al sacerdozio, Leonardo Leo lascia San Vito per Napoli nel 1709 dove frequenta, come convittore, il Conservatorio della Pietà dei Turchini. È allievo di Nicola Fago, del quale prenderà, nel 1741, il posto di Primo Maestro al Conservatorio di Sant'Onofrio. Ricopre, inoltre, tutti i gradi della Cappella Reale, da organista soprannumerario nel 1712 a Primo Maestro nel 1744.
La sua produzione è creativa e straordinaria per la quantità e la bellezza delle opere. Tutte le sue composizioni ci sono pervenute in manoscritto e si trovano presso le principali biblioteche internazionali, dalla Russia all'America. Nella sua breve vita, Leonardo Leo compose circa 520 opere che spaziano dal melodramma, agli intermezzi; dalle commedie per musica, agli oratori; dalle cantate, alle composizioni di musica sacra; dalla musica strumentale, a quella didattica. La città di San Vito dei Normanni, oltre all'istituzione di un Centro Studi e Documentazione su Leonardo Leo, dal 1998, promuove la conoscenza delle opere del compositore sanvitese attraverso il "Festival Barocco". Tra le opere più conosciute del Nostro si ricordano:
- Amor vuol sofferenza (1739);
- Lo matrimonio annascuso (1727);
- Catone in Utica (1729);
- Sant'Elena al Calvario (1732);
- Miserere (1739);
- Il Demetrio (1732);
- La morte di Abel (1732);
- Demoofonte (1735);
- L'Olimpiade (1737);
- Ciro riconosciuto (1739);
- Sei concerti per violoncello (1737-'38)
- Concerto per 4 violini
- Due concerti per flauto
- Toccate per cembalo
Vito Buonsanto
Periodo: San Vito dei Normanni 1762 - Napoli 1850
Vito Giovanni Vincenzo Buonsanto nacque il 22 giugno 1762 a San Vito dei Normanni, in via Vento, l'odierna via Cesare Battisti.
Fu educato e perfezionò gli studi in lettere presso il Convento dei Padri Predicatori di San Vito e, nel 1781, affascinato dalla dottrina dei Padri Domenicani, decise di prendere i voti.
Letterato, pedagogista, filosofo, accademico Pontaniano, divenne Maestro in Sacra Teologia. Maestro e educatore di grande valore, con le sue idee innovatrici riguardo ai metodi didattici, occupò un posto rilevante nella storia del pensiero pedagogico del nostro paese. Compose e pubblicò testi e trattati scolastici, tra cui: Etica iconologica (1808), Il Nuovo sistema metrico (1812), Introduzione alla Geografia (1816), Introduzione alla Storia (1812), Antologia Latina (tre testi del 1853 conservati nella Biblioteca Comunale di San Vito dei Normanni). Attivo sostenitore del movimento repubblicano in San Vito, insieme a notaio Domenico Oronzo Carella, fece arrivare da Brindisi un albero di naviglio per piantarlo, in segno di libertà, nella piazza di fronte al Castello. Il sogno repubblicano, però, fu di breve durata a San Vito e egli dovette fuggire dapprima a Ostuni e poi a Martina Franca, da cui raggiunse, infine, il Convento di San Domenico a Napoli. Morì il 22 maggio del 1850 a Napoli.
Vito Donato Epifani
Periodo: San Vito dei Normanni, 23 giugno 1848 - San Vito dei Normanni, 15 agosto 1922
Vito Donato Epifani nasce in San Vito degli Schiavoni (oggi San Vito dei Normanni), distretto di Brindisi, in provincia di Terra d'Otranto, da Giacinto Epifani e da Maria Francesca Gagliani, agiati possidenti, primo di sette fratelli, alle ore 23 del giorno 23 giugno 1848 (dal registro agli atti presso la Chiesa di Santa Maria della Vittoria, risulta nato il 14 giugno 1848 alle ore 15:00).
Dalle scarse notizie sulla sua infanzia e adolescenza si evince che, avviato agli studi presso maestri privati, rivela ben presto doti non comuni di intelligenza ed eccezionali capacità di apprendimento. Per queste sue qualità, su consiglio degli stessi maestri, ottiene dai familiari di potersi recare a Napoli, per compiervi gli studi universitari.Di idee repubblicane e liberali fu anche docente di economia all'Università di Napoli negli anni settanta del XIX secolo; avvocato difensore soprattutto di poveri e diseredati; autore di numerosi saggi politico-economici, oltre che di tragedie e altre opere letterarie. Molto ammirato dai concittadini fu eletto sindaco di San Vito per due mandati; nel 1886 in occasione di una epidemia di colera si adoperò con tutte le sue forze ricorrendo ad amici influenti e utilizzando risorse personali per organizzare i soccorsi ai malati, meritando così il riconoscimento ufficiale del Governo guidato da Francesco Crispi. Durante il lungo periodo trascorso a San Vito, rifiutando le frequenti suggestioni a entrare in politica, egli dedica il suo maggiore impegno a un'opera che deve rappresentare la summa del pensiero sociale, politico ed economico dell'epoca; il poderoso manoscritto, intitolato "Synologia", partecipa al concorso al Premio reale per le scienze sociali ed economiche, indetto dalla Reale Accademia dei Lincei nel 1883. Scrive anche tragedie e altre opere letterarie. Muore il 15 agosto 1922, nella sua casa di campagna. Ma il marchio di "elemento estremamente pericoloso" continua a gravare sulle sue opere inedite, tali ancora ai nostri giorni. Tra le sue Opere ricordiamo:
- Programma per la democrazia italiana, 1870
- Sistema di economia politica, 1872
- Dogane, 1876
- Sinologia, 1883