Chiesa Santa Maria della Vittoria

La chiesa, dedicata a Santa Maria della Vittoria, in ricordo della battaglia di Lepanto del 1571, è un gioiello architettonico di fine Cinquecento, anche se è stata snaturata dai restauri del '700.

Chiesa Santa Maria della Vittoria

Scheda di dettaglio

La facciata attuale, infatti, sostituì quella originaria nella seconda metà del '700. La struttura originaria, nella sua semplicità ed eleganza, si può riscontrare nella parte posteriore, nella cornice perimetrale e nelle finestre monofore del transetto, murate nel '700 dopo l'apertura di altre due più grandi.
Il portale in bronzo, opera dello scultore Ernesto Lamagna, è maestoso e sormontato da un'incisione inserita in un guscio di conchiglia.
Al suo interno si possono ammirare: l'elegante altare maggiore con la balaustra in marmo policromo realizzata nel 1777, la Cassa d'organo settecentesca sulla cantoria e, nel presbiterio, il coro ligneo, realizzato da intagliatori locali nella seconda metà del '600. Particolare attenzione meritano anche le tele che in essa sono custodite.
Nella Cappella del Sacramento l'Ultima Cena del napoletano Paolo De Maio, datata 1777; sulle pareti laterali del presbiterio la Nascita della Vergine, donata nel 1667 dal principe di San Vito dei Normanni Giuseppe Marchese e attribuibile al pittore sanvitese Fra' Giacomo, e, infine, nella parte absidale, la tela Santa Maria della Vittoria, di scuola veneziana, donata dal notaio A. Recchia prima del 1610.
Da non trascurare le statue conservate all'interno: quella argentea del Protettore S.Vito Martire, e la serie lignea dei Misteri con il Crocifisso e il Cristo Morto.
Nell'ottobre 1995 nel corso delle celebrazioni per il IV centenario dell'apertura al culto della Chiesa, S. E. Mons. Settimio Todisco, Arcivescovo di Brindisi-Ostuni, inaugura la nuova Porta Santa, in bronzo, opera anch'essa dello scultore Ernesto Lamagna, dando inizio all'Anno Santo Giubilare della Chiesa e consacra il nuovo Altare ligneo, opera, insieme a tutto l'arredo del presbiterio, dello scultore-intagliatore Flavio Pancheri.
Il 26 ottobre 1996, Sua Santità Giovanni Paolo II, nel corso di un'udienza speciale concessa all'intera Diocesi, incorona solennemente l'Icona della Madre di Dio Nicopeia.
Il 30 dicembre 1998, Sua Santità Giovanni Paolo II con breve apostolico proclama la Chiesa di Santa Maria della Vittoria Basilica Pontificia.


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