COME COMPORTARSI DAL 6 NOVEMBRE
- Categoria: Istituzionali
- Data di ultima modifica: 10.11.20

Da venerdì 6 novembre la Regione Puglia è inserita fra le aree di scenario di tipo 3 di contenimento del contagio da coronavirus (Covid-19), detta anche zona arancione, come disposto dall'Ordinanza del Ministero della Salute del 4 novembre.
Le zone arancioni sono soggette alle disposizioni inserite nel Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 3 novembre, consultabili in allegato.
Di seguito uno schema riassuntivo delle regole da seguire
Nota deI Sindaco della Città di San Vito dei Normanni del 7/11/2020:
RACCOMANDAZIONI SUI SERVIZI DI ASPORTO DI RISTORANTI, PIZZERIE, BAR, PUB, GELATERIE, PASTICCERIE
"I sanvitesi hanno sempre mostrato grande attenzione e rispetto delle misure di prevenzione igienico sanitarie volte al contrasto della diffusione del Covid 19, e questo ci consente di mantenere basso il numero dei contagi e dei ricoveri.
A tal proposito, in mattinata, insieme alle forze di polizia locale, abbiamo fornito indicazioni ai bar in merito alle modalità di svolgimento del servizio di asporto.
Nel pomeriggio, ho altresì contattato la Questura di Brindisi per una migliore interpretazione di una nota odierna diramata a tutte le forze dell’ordine presenti sul territorio.
All’esito del colloquio è emerso che, onde garantire la sicurezza nonché la salvaguardia della salute di tutti noi, è fortemente consigliato inibire l’accesso degli avventori all’interno dei locali che effettuano servizi di ristorazione da asporto (ristoranti, pizzerie, bar, pub, gelaterie, pasticcerie), soluzione adottata anche in altri comuni della provincia.
𝗦𝗶 𝗿𝗮𝗰𝗰𝗼𝗺𝗮𝗻𝗱𝗮, 𝗽𝗲𝗿𝘁𝗮𝗻𝘁𝗼, 𝗰𝗵𝗲 𝗼𝗴𝗻𝗶 𝗲𝘀𝗲𝗿𝗰𝗲𝗻𝘁𝗲 𝗽𝗿𝗼𝘃𝘃𝗲𝗱𝗮 𝗮𝗹𝗹𝗮 𝗽𝗿𝗲𝗱𝗶𝘀𝗽𝗼𝘀𝗶𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗱𝗶 𝘂𝗻 𝗯𝗮𝗻𝗰𝗵𝗲𝘁𝘁𝗼 (𝗱𝗼𝘁𝗮𝘁𝗼 𝗱𝗶 𝗱𝗶𝘀𝗽𝗲𝗻𝘀𝗲𝗿 𝗱𝗶𝘀𝗶𝗻𝗳𝗲𝘁𝘁𝗮𝗻𝘁𝗲) 𝗻𝗲𝗹𝗹𝗲 𝗶𝗺𝗺𝗲𝗱𝗶𝗮𝘁𝗲 𝘃𝗶𝗰𝗶𝗻𝗮𝗻𝘇𝗲 𝗱𝗲𝗹𝗹’𝗶𝗻𝗴𝗿𝗲𝘀𝘀𝗼 𝗮𝗹 𝗳𝗶𝗻𝗲 𝗱𝗶 𝗲𝗳𝗳𝗲𝘁𝘁𝘂𝗮𝗿𝗲 𝗹𝗮 𝗽𝗿𝗲𝗻𝗼𝘁𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲, 𝗹𝗮 𝗰𝗼𝗻𝘀𝗲𝗴𝗻𝗮 𝗲 𝗶𝗹 𝗽𝗮𝗴𝗮𝗺𝗲𝗻𝘁𝗼 𝗱𝗲𝗶 𝗽𝗿𝗼𝗱𝗼𝘁𝘁𝗶, 𝗰𝗼𝘀ì 𝗶𝗺𝗽𝗲𝗱𝗲𝗻𝗱𝗼 𝗹’𝗮𝗰𝗰𝗲𝘀𝘀𝗼 𝗻𝗲𝗶 𝗹𝗼𝗰𝗮𝗹𝗶".
Gestione ospedaliera e domiciliare del paziente Covid: il protocollo Asl
Definire gli aspetti principali della gestione ospedaliera e di quella domiciliare del paziente Covid e disciplinare i punti cardine della comunicazione tra ospedale e territorio. Sono gli obiettivi delle linee guida varate della Asl di Brindisi per fronteggiare questa nuova fase di emergenza.
A stilare il documento, approvato dalla direzione generale nei giorni scorsi, un gruppo di lavoro composto da rappresentanti del Consiglio dell’Ordine dei Medici della provincia di Brindisi, Medici di medicina generale e Pediatri di libera scelta, professionisti Asl referenti di Distretto socio-sanitario, Dipartimento Medico, Servizio di Igiene e Sanità pubblica e di Anestesia e Rianimazione dell’ospedale Perrino.
L’assistenza domiciliare, viene precisato nel documento, è di competenza di medici e pediatri di base, delle Usca (Unità speciali di continuità assistenziale), e dei medici ambulatoriali (internisti, infettivologi e pneumologi). Nell’assistenza ospedaliera a bassa intensità di cure entrano in campo, accanto al Pronto Soccorso del Perrino, gli ospedali post Covid. Nel setting assistenziale ospedaliero ad alta intensità di cure, invece, sono coinvolti i reparti di Malattie infettive, Pneumologia, Medicina interna e Rianimazione del Perrino e le Unità Operative Covid dell’ospedale di Ostuni. Le linee guida disciplinano tutti gli aspetti del percorso di cura, dalle modalità di assistenza domiciliare del paziente ai test di laboratorio, dalla diagnostica radiologica ai farmaci da utilizzare in ospedale.
Quando un soggetto richiede l’intervento del medico di famiglia viene effettuato il triage telefonico e, in caso di sospetto Covid (presenza di febbre, malessere generale, tosse, mal di gola, congestione nasale, cefalea, dolori muscolari, diarrea, perdita del gusto e dell’olfatto), attiva il medico Usca per la valutazione diretta e l’esecuzione del tampone. In caso di positività il medico Usca deciderà il livello assistenziale del paziente ritenuto più idoneo, e se non è necessario il ricovero, congiuntamente con il medico di famiglia, continuerà il monitoraggio clinico, o il telemonitoraggio laddove possibile, del paziente.
In caso di negatività al tampone, la gestione diretta del paziente resta di competenza del medico di base. Per il paziente pediatrico, in particolare, occorre un triage telefonico approfondito con l’utilizzo di videochiamata o la rapida condivisione di immagini, audio e video. Con questi sistemi i genitori, guidati dal pediatra di famiglia, possono integrare i dati raccolti attraverso il triage telefonico con altri importanti elementi clinici. Nel caso di paziente pediatrico, date le sue peculiarità, il medico Usca valuterà il caso con il supporto telefonico del pediatra.
Nella gestione domiciliare le linee guida prevedono che il paziente in isolamento venga contattato telefonicamente ogni giorno da un operatore sanitario, che ha il compito di accertarsi dell’evoluzione delle sue condizioni cliniche. I positivi sintomatici possono rientrare in comunità dopo un isolamento di almeno 10 giorni dalla comparsa dei sintomi con un unico tampone molecolare negativo eseguito dopo almeno 3 giorni senza sintomi. Gli asintomatici possono rientrare in comunità dopo un isolamento di almeno 10 giorni dalla comparsa della positività, con un tampone negativo. Le persone, invece, che, pur non presentando più sintomi, continuano a risultare positive al test molecolare, in caso di assenza di sintomatologia da almeno una settimana, potranno comunque interrompere l’isolamento dopo 21 giorni dalla comparsa dei sintomi. Per quanto riguarda i caregiver, secondo il protocollo una sola persona dovrebbe essere impegnata nell’assistenza del paziente Covid: deve essere un soggetto in buona salute, che non presenti nessuna delle caratteristiche a rischio per lo sviluppo di malattia grave. Il caregiver viene istruito all’autovalutazione dei sintomi e in caso di dubbi sul proprio stato di salute deve contattare subito la Asl.
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